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Bureglio

Scheda

E' l'abitato più alto del territorio di Vignone, posizionato su un piccolo promontorio e disteso a favore del sole e del lago. La piazza centrale, Piazza Cerutti, si trova quasi precisamente a 500 m. di altitudine.
Il nome deriva molto probabilmente dalla radice bur, comune anche a cognomi diffusi in zona, come Buratti, Borella, e rimasta in dialetto locale con il termine bura pianta o tronco di media dimensione, tipici di un rado bosco di basso fusto (betulle, noccioli, aceri, frassini) che probabilmente in origine caratterizzava la zona.
La tradizione locale lo indica come una specie di alpeggio di Vignone, poi sviluppatosi in forma di paese. Gli edifici più antichi risalgono al XVI-XVII sec. Conserva un impianto caratteristico, spesso dalla parte volta a sud con le abitazioni posizionate a sfruttare al meglio l'esposizione al sole. La parte più in piano e meno esposta fu inizialmente dedicata a cascine e ricoveri di animali ma ha avuto in tempi più recenti un modesto sviluppo anche con abitazioni.
Dalla piazza centrale si diramano a raggiera le viuzze che spesso, già nel loro nome, indicano la destinazione (Via Ramello, Via Trobaso, Via Groppello); curioso, in tal senso, il nome di Via Campiazza (ora Via Paita), che sintetizzava il percorso dalla piazza ai campi e viceversa.
In posizione centrale, l'Oratorio di San Michele, terminato nel 1799, rappresenta probabilmente la consapevolezza di essere passati da alpeggio a paese: i proprietari di terreni e cascine che vi si trovavano decisero di donare i loro beni per realizzare uno spiazzo centrale dove realizzare la chiesetta. E' dedicata, oltre a San Michele, che si festeggia a fine Settembre, anche a San Giuliano (santo di venerazione locale, protettore dei muratori che per lo più erano anche emigranti) con festa a gennaio e alla Madonna Assunta che, ricorrendo a ferragosto, vede i festeggiamenti principali del paese.
Di rilievo, nell'abitato, la cosiddetta Casa degli Archi, dedicata a Martino Poletti,, tipica abitazione in architettura spontanea, ora di proprietà comunale e riservata a mostre e manifestazioni varie, oltre che a sede di associazioni locali, e la casa Lafort, già di proprietà dello scultore Augusto Lafort, con torretta.

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